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Attraverso la storia dell'amore sbocciato fra la cagnetta Lada, abbandonata dai padroni ritornati in città alla fine dell'estate, e la vecchia e sola Aleksandra Egorovna, Timur Kibirov rappresenta la vita, con le sue gioie e i suoi dolori, vista dalla parte dei più deboli, ma sempre con salace ironia. L'azione si svolge nel villaggio di Pian delle Streghe dove, durante il resto dell'anno, vivono solo due anziane donne e due giovani uomini, personaggi eccentrici e bizzosi superstiti dell'Unione Sovietica, che divertono il lettore con le loro stravaganti vicende. Giocando soprattutto con i testi fondanti della letteratura russa, Puskin e Nabokov fra gli altri, e della letteratura anglosassone, Chesterton, Eliot, Auden, l'autore parla di campagna e di abbandono, ma anche della capacità dell'individuo di ritrovare valori fondamentali come la solidarietà e la capacità di saper sorridere di fronte alle infinite sorprese della vita.